giovedì 7 novembre 2013

I desaparecidos dell'America Latina

C'è la voce di Herbin Hoyos, fuggito dal suo paese per le minacce di morte ricevute dalla Farc, che ogni domenica in radio legge i messaggi dei familiari dei desaparecidos, un esercito di persone scomparse e di cui non si sa più nulla.
In America Latina, dal Messico alla Colombia fino in Argentina, il numero dei desaparecidos cresce sempre più, ma c'è una società e una nazione che se ne frega perchè troppo presa dalla crescita economica e dalle ingenti risorse naturali ed energetiche.
Il Messico ne conta 26 mila solo nel suo Paese: vittime silenziose, fantasmi, persone sparite nel nulla.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di cittadini senza fissa dimora che sarebbero costretti a lavorare nei clan della criminalità organizzata o che sarebbero caduti sotto il fuoco dei narcotrafficanti e c'è anche chi incolpa le forze dell'ordine, come statali, militari e poliziotti.
E' un po' quello che è successo alle tantissime ragazze di Juarez che scompaiono e che dopo esser state violentate nel deserto, vengono seppellite, mutilate o usate per il traffico di organi o per la prostituzione.
In Colombia a pagare le conseguenze della criminalità e del narcotraffico sono soprattutto contadini, stranieri, politici, giornalisti e poliziotti che rimangono ostaggi dei ribelli della Farc, le Forze Armate rivoluzionarie di Colombia.
Eppure qualcosa si sta muovendo, anche se molto lentamente: negli ultimi tempi l'Argentina ha reso non prescrivibili i criminali dei militari, mentre in Uruguay c'è ancora una divisione, anche se ultimamente la Corte Costituzionale dell'Uruguay ha considerato incostituzionale una norma concepita per fermare ogni processo possibile contro i militari.
Molto c'è ancora da fare per fermare questo numero sempre più alto di fantasmi, di desaparecidos.


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...