martedì 3 settembre 2013

L'ultima moda degli adolescenti: il binge drinking

Oggi bere alcol è diventato una moda ed è per questo che è sempre più difficile convincere i giovani a smettere.
In ogni angolo della città, nei bar, nelle discoteche, ci sono giovani e giovanissimi con un bicchiere di alcolico in mano, fieri di essere come i loro coetanei e di sentirsi così più grandi.
Ma la dipendenza da alcol non è uno scherzo.
Nel 2012 da un'intervista effettuata dall'Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa è risultato che l'88% degli studenti delle superiori consuma alcol, ma cosa ancora più grave è che il 35% di essi pratica il binge drinking, chi solo per 2/3 volte al mese e chi fino alle 5 volte.
Ma cos'è il binge drinking?
Con questo termine si indica l'abitudine di assumere a stomaco vuoto 5 dosi di alcol in pochi minuti con l'obiettivo di ubriacarsi e perdere completamente il controllo.
Come ha spiegato un medico del Dipartimento di chirurgia generale e dei trapianti del Policlinico di Milano l'alcol etilico è un veleno prodotto dai lieviti della fermentazione che, se assunto in quantità eccessive, provoca la distruzione delle cellule.
E' vero che il nostro fegato è in grado di rendere innocuo l'alcol, ma se arrivano dosi forti tutti insieme è inevitabile la distruzione delle cellule epatiche.
Con la distruzione anche parziale del fegato, il sangue si carica di ammoniaca che raggiunge il cervello e si ha il coma etilico o la morte, nei casi più gravi.
Il problema sta nel fatto che il fegato non provoca sintomi fin quando non è seriamente danneggiato e in quel caso è necessario il trapianto.
Per questo molti medici chiedono una campagna più forte, magari con degli avvisi simili a quelli presenti sulle sigarette esposti nei locali o impressi direttamente sulle bottiglie e i bicchieri dei pub.
Perchè è bene sapere che da una ricerca effettuata da uno psichiatra inglese per misurare la pericolosità sociale delle varie droghe, l'alcol è al primo posto con 72 punti, prima di eroina (55), ecstasy (33), cocaina (27), tabacco (26) e marijuana (20).


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