domenica 28 aprile 2013

Luigi Preiti, l'attentatore di Palazzo Chigi

Luigi Preiti
Oggi, intorno alle 11 e 30, mentre all'interno di Palazzo Chigi si svolgeva il giuramento dei nuovi Ministri, fuori un uomo ha sparato e ferito 2 Carabinieri e una donna incinta.
Lui è Luigi Preiti, 49 anni, originario di Rosarno, in Calabria e ha rivelato che il suo obiettivo erano i politici.
Negli anni Novanta si era trasferito ad Alessandria, in Piemonte, e lì si era sposato con Ivana dalla quale aveva avuto un figlio, ora 11enne.
Ad Alessandria Preiti faceva il muratore, ma con la crisi ha perso il lavoro ed anche il suo matrimonio è finito.
Così due anni fa ha deciso di ritornare nella sua terra d'origine, a Rosarno, dove attualmente vive con i suoi genitori e svolge lavori saltuari.
Dalle prime notizie era emerso che l'uomo fosse uno squilibrato con problemi psichici, ma in pochi hanno creduto a questa notizia, solita affermazione che viene fatta in fatti di cronaca come questi.
In difesa di Luigi Preiti si sono schierati subito il fratello e l'ex moglie; in particolare il fratello Arcangelo ha ribadito:
"Non è uno squilibrato, non ha mai sofferto di patologia psichiatriche. Siamo allibiti, non sappiamo spiegarci quel che è potuto accadere. Mio fratello non è né squilibrato né terrorista e si stanno raccontando tante cose non vere. Io non sento mio fratello da agosto, ma lui è sempre stata una persona normalissima. Non so cosa gli sia successo, chiediamo scusa alla cittadinanza e alle famiglie dei carabinieri. I miei genitori quando li ho chiamati non sapevano ancora nulla, sono rimasti sconvolti e non sanno come spiegarsi una cosa del genere. Siamo sconvolti tutti quanti non sappiamo perché è successo, si era separato dalla moglie 3 anni fa e lavorava e viveva qui in Piemonte, poi ha perso anche il lavoro e viveva con i miei giù in Calabria. Non so come si sia procurato la pistola. Spero che stia bene soprattutto per i miei genitori che sono anche anziani, abbiamo già tanti problemi, ci mancava anche questo. Siamo dispiaciuti per questi carabinieri e chiediamo scusa ai parenti. L'ho visto l'ultima volta ad agosto dell'anno scorso, quando sono andato in ferie, non ho notato nulla di strano in lui". (fonte: ANSA.IT)

Questo dimostra che, come sempre, si cerca di trovare una vittima e un carnefice: in realtà, sia Preiti che i Carabinieri feriti sono vittime dello Stato, di uno Stato sempre più distratto e menefreghista, che non ascolta la voce del popolo e di chi non ce la fa più ad andare avanti, uno Stato che agisce solo ed esclusivamente per i propri interessi.


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