lunedì 29 ottobre 2012

La Cappella Sistina compie 500 anni

Il 31 Ottobre una delle opere più invidiate dal mondo intero compirà 500 anni.
Sto parlando della Cappella Sistina, svelata al papa Giulio II proprio il 31 Ottobre del lontano 1512.
La Cappella Sistina viene considerata un capolavoro, uno dei tesori del Vaticano, frutto dello strabiliante genio di Michelangelo.
Quest'opera, che più di ogni altra rimarrà legata al suo nome, è imponente: la cappella è rettangolare, lunga circa 40 metri e larga circa 13 metri e la volta si trova a 20 metri d'altezza.
Centinaia di metri quadri che Michelangelo affrescò, affrontando così una grande sfida che gli procurò anche tanta fatica.
Inizialmente, il papa voleva che rappresentasse solo i 12 Apostoli, ma Michelangelo pensò ad un progetto più ambizioso.
L'intera cappella ha diverse rappresentazioni: la storia della creazione dell'universo, dell'uomo, della sua caduta col peccato originale e il castigo; e ancora il diluvio universale, Noè, Davide e Golia, Giuditta e Oloferne, Mosè con i serpenti, il tutto circondato da profeti e sibille.
Per realizzare quest'opera maestosa, Michelangelo impiegò 4 anni della sua vita: rinchiuso da solo nella cappella, vietò a tutti, persino al Papa, di vedere come procedeva il lavoro.
Si costruì un ponteggio di sua invenzione, macinava i colori e costruì anche una sedia speciale per dipingere da sdraiato, anche se la maggior parte della volta è stata dipinta in piedi.
A noi è giunto anche uno scritto di Michelangelo nel quale egli rappresentò il modo in cui dipingeva, accompagnato da un sonetto che diceva:
"sono teso come un arco
mi è già venuto il gozzo
il ventre me lo sento in gola
i lombi mi sono entrati nella pancia
non vedo dove metto i piedi
e il pennello mi gocciola sul viso"
In effetti, la realizzazione di quest'opera gli procurò molti malanni, il più grave dei quali fu un difetto alla vista che lo rese quasi completamente cieco.
La tecnica utilizzata da Michelangelo fu quella dell'affresco.
Anche se per lui fu una tecnica del tutto nuova, Michelangelo imparò presto e bene: l'affresco prevede che la pittura venga fatta "a fresco", ovvero quando l'intonaco  è ancora umido.
In questo modo, i colori si fermano al primo strato sottile d'intonaco, restando così incorporati e impressi da resistere nel tempo.
I metodi erano due: dopo aver bagnato il supporto, steso la malta costituita da sabbia e calce si procedeva con
  • lo spolvero: si tracciavano dei piccoli buchi sul contorno del disegno e si faceva passare attraverso un polvere di carbone che restava impressa nell'intonaco sottostante;
  • il cartone: il disegno preparatorio veniva pressato con una punta metallica: in questo modo l'intonaco veniva impresso da una linea indicativa.
La Cappella Sistina è visitata ogni anno da circa 5 milioni di visitatori, provenienti da tutto il mondo: tutti affascinati dal cielo azzurro di lapislazzuli del giudizio universale, dalla grandezza delle figure, dai personaggi nudi (alcune nudità furono coperte successivamente con delle braghe).
La rappresentazione più conosciuta della Cappella Sistina è, senza dubbio, la Creazione di Adamo: in essa, sono rappresentate la figura di Adamo, un giovane bello e atletico, e quella di Dio, sorretto da degli angeli.
L'affresco rappresenta il momento in cui gli indici di Adamo e di Dio stanno per toccarsi, come simbolo della vita che passa da Dio all'uomo.
Un'opera immensa e unica nella sua maestosità.


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