venerdì 11 novembre 2011

Benigni elogia l'Italia a Bruxelles

Dopo la pessima figura del nostro (ancora per poco) Presidente del Consiglio Berlusconi che ha detto a tutta l'Europa che in Italia non si sente la crisi, ma, anzi, i ristoranti e gli aerei sono tutti pieni, per fortuna c'è chi ha saputo parlare del nostro Paese e delle sue meraviglie.
E a farlo è stato Roberto Benigni, un grande esempio dell'Italia della cultura, del cinema, dello spettacolo.
Giunto al Parlamento Europeo di Bruxelles con una stampella (quasi a rappresentare la nostra Italia malridotta), ha subito salutato tutti i presenti e si è scusato per la stampella, giustificandola con una battuta: "Purtroppo qualcuno in Italia ha fatto un passo indietro e mi è venuto addosso".
Ma dopo questo momento leggero, Roberto (così come lo chiamò Sofia Loren agli Oscar per consegnarli il premio per La vita è bella) ha iniziato a elogiare la nostra nazione, presentandola non come il paese del Risorgimento o del Rinascimento, ma come il paese della Resurrezione.
Un Paese che, nel corso dei secoli, ha visto alternarsi geni come Leonardo Da Vinci, Giotto, Giulio Cesare, Cristoforo Colombo, Dante Alighieri, Galileo Galilei e tantissimi altri.
Persone che hanno inventato, scoperto, scritto, dipinto, composto e che hanno sempre condiviso tutto il loro sapere, la loro conoscenza, le loro opere con  il resto dell'Europa e del mondo.
Un Paese in cui è nata prima la cultura e poi la nazione (così lo presenta Benigni).
Un Paese che, accanto a tutti questi momenti di gloria, orgoglio, fama, ha conosciuto anche momenti bui, momenti in cui è stato distrutto, dilaniato, schiacciato, saccheggiato.
Un Paese che, nonostante tutto, è sempre risorto, rinato dalle polveri come la Fenice, forse più forte e consapevole di prima.
Un messaggio di speranza per quello che sarà e verrà dopo quest'ennesima caduta dell'Italia.


3 commenti:

  1. E' proprio vero che chi crede di sapere o gli viene fatto credere di sapere è il primo degli asini.
    E' una vergogna !!
    In un consesso del genere parlar male di un proprio connazionale è il più bieco e basso dei comportamenti.
    Provi Benigni a vedere se un tedesco o un francese avrebbero fatto lo stesso.
    Mi limito a questo.
    Povera Italia .

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  2. Non penso che Benigni abbia parlato male di un suo connazionale, anzi ha elogiato il nostro Paese e le nostre bellezze, il nostro passato, i nostri geni.
    A dimostrazione del fatto che si può essere amati senza necessariamente screditare qualcuno.
    Dobbiamo smetterla di offenderci l'un l'altro.
    Nessuno è migliore dell'altro, ma insieme dobbiamo tirarci fuori da questo schifo.

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  3. Come si poteva parlar bene di chi ha fatto molto male all'Italia, rendendola ridicola, con il suo comportamento da egocentrico e libertino vizziato. In qualsiasi altro paese del mondo civile e democratico, lo avrebbero cacciato a calci in culo dopo 15 giorni e noi siamo quì a sentire ancora oggi, gente che lo difende, è questo che amareggia ancora di più. Bravo, Benigni ha ridicolizzare chi ha portato con la sua incapacita il paese al fallimento totale, Berlusconi è una vergogna per tutti noi, da dimenticare il più presto possibile.

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