mercoledì 14 settembre 2011

Ballarò: Alfano contro Bersani e la manovra finanziaria

Nella puntata di ieri, 13 Settembre 2011, di Ballarò tra gli ospiti c'erano Alfano e Bersani.
Il conduttore, Giovanni Floris, ha affrontato il tema della manovra finanziaria, manovra che è al centro di molte discussioni e che prevede un rientro di ben 59, 7 miliardi di euro, così divisi:


Tra le tante domande che Floris ha posto ai due politici presenti, ce n'è stata una in particolare: "Al netto di Berlusconi (ovvero annullando dalla scena politica Berlusconi), ci potrebbe essere un'unione, una collaborazione all'interno del Parlamento tra destra e sinistra?".
La parola è passata a Bersani il quale ha affermato che, in tempi di crisi come questi, ciò che importa è il bene del Paese, non dei singoli, e che quindi lui, come il suo partito e ogni partito di sinistra, sarebbe a disposizione del Paese per risolvere i problemi dell'Italia.
Alfano, invece, ha esordito con i suoi giri di parole (si vede che è allievo di Silvio) e ha affermato di non essersi accorto di questa disponibilità e apertura della sinistra.
Su richiesta del conduttore, che gli chiede nuovamente di rispondere alla domanda, Alfano risponde che è una domanda alquanto assurda da porgli, semplicemente perchè la politica senza Berlusconi è solo un'ipotetica irrealtà, una situazione irreale, insomma.
Che dire?
Solo che il primo segretario nazionale del Pdl è un vero e proprio lecca-piedi (per non dire altro) di Silvio.
Quella che la destra disegna è una realtà che non esiste e non vogliono ammettere di aver perso molti punti per colpa di colui che è il più alto rappresentante della destra di oggi.
Tra le tante e-mail, giunte alla redazione del programma, ne arriva anche una di una giovane italiana che chiede al Sig. Berlusconi una somma di 20000€, dato che è di un uomo generoso, buono e che aiuta tutti che stiamo parlando.
La trasmissione si conclude con alcuni risultati di sondaggi:
- il 68% degli Italiani considera iniqua la manovra perchè non interviene sui più ricchi (25%) e non sarà efficace (65%);
- il 38% afferma che il Governo non è in grado di affrontare la crisi;
- il 37% vorrebbe le dimissioni del premier;
- il 31% non gli crede più.
Insomma, una vera e propria sfiducia e stanchezza da parte del Paese.
C'è bisogno di novità e di un ritorno alla legalità.


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