venerdì 18 febbraio 2011

Terza serata Sanremo 2011: Benigni e l'Italia protagonisti

Terza serata di Sanremo dedicata al 150° anniversario dell'Unità d'Italia che si festeggerà il prossimo 17 Marzo.
I Big hanno presentato i brani più rappresentativi della storia d'Italia come Và pensiero, Mamma, O' sole mio, O' surdato nnammurato e il vincitore della serata è stato Albano, proprio col brano Và pensiero.
Albano che, insieme alla Tatangelo, è stato ripescato e quindi torna in gara.
Stasera vedremo il primo vincitore di questo Sanremo 2011: infatti in questa quarta serata verrà proclamato il vincitore dei giovani. Tra i possibili vincitori, a mio parere, ci stanno le due donne, Serena Abrami e Micaela, con due brani davvero particolari e piacevoli, molto più belli di quelli dei Big.
Inoltre, stasera i 12 Big si esibiranno in duetti:

Nathalie canterà “Vivo Sospesa” con L’Aura.
Roberto Vecchioni canterà “Chiamami ancora amore” con la PFM.
Giusy Ferreri canterà "Il mare immenso" con Francesco Sarcina de Le Vibrazioni.
Luca Madonia e Franco Battiato canteranno “L’alieno” con Carmen Consoli.
Max Pezzali canterà "Il mio secondo tempo" con Lillo e Greg.
Il gruppo dei La Crus canterà "Io confesso" con Nina Zilli.
I Modà e Emma canteranno “Arriverà” con Francesco Renga.
Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario canteranno “Fino in fondo” con Neri Marcorè
Tricarico canterà "Tre colori" con il Coro delle voci bianche di Si La So.
Davide Van Der Sfroos canta “Yanez” con Irene Fornaciari.
Al Bano canterà “Amanda è libera” con Michele Placido.
Anna Tatangelo canterà “Bastardo” con Loredana Errore


La terza serata ha registrato in media 15 milioni di spettatori, merito anche della presenza di Roberto Benigni, giunto in studio su un cavallo bianco. La sua presenza, durata all'incirca 45 minuti, ha portato cultura al Festival: mai nessuno ci aveva spiegato il senso di ogni parola del nostro inno di Mameli, la storia dell'autore di questo testo e di tutti quegli uomini che, con il loro coraggio, hanno portato all'unificazione dell'Italia, liberandola da tutti gli stranieri che l'avevano saccheggiata fino ad allora.
Una serata emozionante, ricca di momenti solenni: oltre all'inno intonato da Benigni a cappella, anche la sigla d'apertura con un enorme tricolore che ha riempito l'intero palco e la presa di coscienza di quello che gli Italiani sono stati e hanno fatto in passato, dall'architettura alla pittura, dalla musica alla scultura. 
E' proprio vero che, se si passeggia nei corridoi del Louvre dedicati all'arte italiana, ci si sente fieri di essere italiani. Forse adesso la stiamo perdendo un po' questa fierezza, ma dobbiamo farla di nuovo nostra.


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